La
Scuola adotta
il BOSCO |
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Il 1515
è il numero gratuito di pronto intervento per qualsiasi tipo di emergenza ambientale, attivo 24 ore su 24, grazie al quale gli uomini del Corpo forestale dello Stato rispondono alle diverse richieste di tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, di tutela del patrimonio agroambientale, di difesa contro gli incendi boschivi, di protezione civile e di pubblico soccorso, segnalate direttamente dai cittadini.
E' un servizio collegato alla Centrale Operativa Nazionale, con sede presso l'Ispettorato Generale di Roma del Corpo forestale dello Stato, e a 15 sale operative regionali, una in ogni regione a statuto ordinario.
Il campo di azione del servizio è molto vasto ed è in grado di ricevere un ampio ventaglio di segnalazioni come incendi boschivi, taglio illegale di piante, abusivismo edilizio in aree protette, bracconaggio, pesca illegale, fauna ferita, sversamenti di sostanze tossiche, illecito smaltimento dei rifiuti, pubblico soccorso e protezione civile (persone disperse, segnalazione di frane, valanghe e alluvioni).
AREE PROTETTE
Il Corpo Forestale dello Stato e le aree protette
il Corpo
forestale dello Stato gestisce attualmente 130 aree protette
per una superficie totale di più di 100.000 ha contribuendo
così in modo significativo al sistema nazionale delle aree
protette. Il rapporto tra il Corpo forestale dello Stato e le
aree protette ha radici profonde. Nel 1922 venne affidata alla
Forestale la gestione del Gran Paradiso, il primo parco
nazionale italiano. Contemporaneamente altri terreni e
beni che la Casa Reale possedeva vennero trasferiti
all’Azienda speciale del demanio forestale di Stato in
seguito diventata Azienda di Stato per le Foreste Demaniali (ASFD).
Per l’amministrazione del Parco Nazionale d’Abruzzo,
istituito nel 1923, venne creato un apposito ente.
Successivamente, nel 1933, l’amministrazione del Parco
d’Abruzzo passò all’ASFD per ritornare all’ente
autonomo nel 1950. Nel 1947 anche il Parco Nazionale del Gran
Paradiso passò in amministrazione ad un ente autonomo. Nel
frattempo erano stati creati altri due parchi, quello del
Circeo (1934) e quello dello Stelvio (1935), affidati entrambi
all’ASFD come anche il Parco Nazionale della Calabria
istituito nel 1968. A quei tempi l’azione dello Stato
nell’istituzione di aree protette è stata episodica e
frammentaria e mancava un quadro normativo di riferimento.
Nonostante ciò l’Amministrazione forestale ha non solo
promosso l’istituzione delle riserve naturali, gestite
dall’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, ma ha anche
stimolato ed alimentato il dibattito sull’esigenza di porre
sotto tutela il territorio andando a costituire la prima
ossatura della rete italiana delle aree protette. Ciò
avveniva in una fase storica nella quale la pressione
sull’ambiente naturale era enormemente aumentata dallo
sviluppo economico e demografico. Solo a tale impegno si deve
la sopravvivenza di molti habitat e specie che sarebbero stati
altrimenti cancellati e i nuclei centrali e naturalisticamente
più interessanti di gran parte degli attuali parchi nazionali
e regionali sono costituiti spesso da queste riserve naturali.
L’articolo 83 del DPR n.616/1977, nel trasferire alle
Regioni le funzioni amministrative concernenti la protezione
della natura, le riserve ed i parchi naturali, faceva salva,
tuttavia la competenza statale nell’individuare nuovi
territori sui quali istituire riserve naturali e parchi di
carattere interregionale e per svolgere funzioni di indirizzo
e di coordinamento. Venivano inoltre conservati allo Stato, in
attesa di una legge quadro, i beni classificati come parchi
nazionali o riserve naturali statali. A partire dagli
anni ’80, invece, si è verificata una profonda
trasformazione dell’atteggiamento culturale nei confronti
dell’ambiente che ha portato il bene natura ad assumere un
ruolo fondamentale nella scala dei bisogni umani, in quanto
portatore di valori indispensabili per la vita stessa
dell’uomo. Tale mutato atteggiamento culturale ha favorito
una importante produzione legislativa anche in materia di
protezione della natura. In tale nuovo contesto la legge
n. 349 del 1986, istitutiva del Ministero dell’Ambiente,
trasferì ad esso le competenze originariamente proprie del
Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste in tema di parchi
e di individuazione delle zone di importanza naturalistica
nazionale ed internazionale. Si è tuttavia dovuti
arrivare agli anni ’90 per assistere alla nascita di una
“politica” per le aree protette e, dopo una
“gestazione” parlamentare di svariati anni, ha visto la
luce la legge quadro sulle aree protette n. 394 del 1991. Infine,
la legge n. 36 del 6 febbraio 2004 ha affidato al Corpo
Forestale dello Stato la tutela e salvaguardia delle riserve
naturali dello Stato riconosciute di importanza nazionale o
internazionale nonché degli altri beni destinati alla
conservazione della biodiversità animale e vegetale.
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